Lucca – Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende ricordare e commemorare nella giornata del 23 febbraio la storia di alcune vittime della mafia innocenti. È la storia del maresciallo Antonio Salzano, ucciso dalla camorra di notte nella propria abitazione situata a San Giorgio a Cremano il 23 febbraio del 1982; dell’imprenditore Roberto Parise e del suo autista, assassinati dalla mafia nella zona di Partanna Mondello il 23 febbraio del 1985; di Marcella Tassone, di appena dieci anni, uccisa in contrada Vecchio nei pressi di Macello Laurana di Borrello (RC) il 23 febbraio 1989; del giovanissimo Saverio Purita, trovato semicarbonizzato con la testa immersa nella sabbia nella zona di Francica, in provincia di Vibo Valentia, il 23 febbraio 1990; dei finanzieri Antonio Sottile e Alberto De Falco, che durante il proprio turno di servizio, mentre perlustravano la statale 377 in Puglia, furono brutalmente ammazzati da due contrabbandieri il 23 febbraio 2000. L’Italia che lavora onestamente, che persegue i suoi obiettivi e che ha ancora tanti sogni è stata rappresentata degnamente dai nostri connazionali barbaramente eliminati proprio perché emblema di quella libertà di pensiero e coraggio che le organizzazioni criminali temono e desiderano sradicare.
Invece i loro nomi, a prescindere dal tempo che passa, non verranno mai cancellati dalla memoria di chi spera in un’Italia e un futuro migliori per le generazioni venture.
Pertanto il CNDDU auspica una continuità di valori tra il passato e il presente mediante azioni didattiche tese alla valorizzazione della figura di ciascuno dei caduti per la legalità. Nel dettaglio propone il progetto “#IoRicordoeConosco” mediante il quale gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado sono invitati a creare una bandiera, anche digitale, su cui iscrivere nomi e cognomi da noi segnalati relativi alla giornata del 23 febbraio.
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU