Palermo – In data 15 dicembre la Polizia di Stato, a seguito di una complessa attività di indagine, ha eseguito un Fermo di Indiziato di Delitto a carico di Borruso Mirko, palermitano, cl 1999, senza fissa dimora, con precedenti per reati specifici.
Il predetto risulterebbe essere autore di n. 8 furti con strappo, perpetrati utilizzando un unico modus operandi in questo centro cittadino ai danni di passanti ai quali, con mossa fulminea, a bordo di motociclo, venivano asportati telefoni cellulari di ultima generazione.
I reati sono stati commessi tra la fine dell’anno 2020 ed il mese di dicembre c.a., alcuni anche nella stessa giornata.
Il Borruso, a seguito di mirati servizi volti al pattugliamento delle zone ove erano stati compiuti più reati, veniva intercettato con fare sospetto dal personale operante in questa via Gemmellaro e quindi, datosi alla fuga alla vista del personale intervenuto, veniva poi bloccato 50 mt. dopo a seguito di un inseguimento.
Il Borruso veniva condotto presso la casa circondariale “Antonino Lorusso”.
In data 18 dicembre il G.I.P. presso il Tribunale di Palermo convalidava il Fermo di Indiziato di Delitto emettendo misura cautelare in carcere a carico dello stesso.
L’ operazione di Polizia Giudiziaria relativa alla ricostruzione degli eventi ed alla sua cattura, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, è stata condotta dalla Squadra Mobile Sezione “Contrasto al Crimine Diffuso” – Falchi, unitamente al Comm. to di P.S. “Oreto – Stazione”.
Gli operatori, attraverso il racconto delle vittime, grazie allo studio approfondito della metodologia delinquenziale e delle modalità operative dei reati nonché in virtù dell’accurata analisi delle immagini tratte dagli impianti di videosorveglianza dei luoghi teatro degli eventi, sono riusciti a stabilire che gli episodi delittuosi erano, almeno in questa prima fase cautelare, riconducibili ad un unico autore.
Giova precisare che l’odierno indagato è, allo stato, indiziato in merito ai delitti contestati e che la sua posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.