Palermo – Fabrizio Sorci è un giovane componente del Parlamento della Legalità Internazionale e multietnico. Al suo docente, prof. Nicolò Mannino ha voluto comunicare uno stato d’animo che sa molto di un abbraccio con la mamma “volata via” come una farfalla. La lettera che pubblichiamo manifesta l”immenso amore di un figlio verso la propria mamma.
Palermo, 16/12/2021
«Cara mamma,
oggi ti scrivo per sperare di poterti sentire più vicina e per aggiornarti un po’ di alcuni eventi accaduti.
Da quando sei volata via silenziosamente come una farfalla tutto è cambiato, non potevo mai immaginare di doverci salutare così presto. Anche se per poco tempo, abbiamo passato momenti veramente fantastici ed altri, ahimè, un po’ meno, ma mi hanno aiutato a diventare “grande”, e se oggi sono quel che sono è grazie a te che, nonostante quel tumore bastardo, non mi hai mai fatto pesare niente e mi hai insegnato come stare al mondo e come potermela cavare da solo. Quegli otto anni che abbiamo combattuto contro “Jafàr”, il nome che abbiamo dato al tumore, sono stati pieni di pianti, di angoscia, di paura di cosa poteva accadere in futuro, ma nonostante ciò abbiamo camminato sempre a testa alta ed abbiamo trovato sempre il tempo per un buon sorriso. Quegli otto anni li ho sempre paragonati al film “la vita è bella”, l’amore di un padre che, nonostante si trovava con suo figlio in un campo di concentramento nel periodo più brutto della storia, ha l’abilità e l’ironia di proteggere suo figlio sdrammatizzando l’orrore della guerra, facendogli credere che si trovavano lì per giocare ad un gioco a premi dove potevano vincere un carrarmato. Mi manca tutto di te, i tuoi movimenti, il tuo sorriso, la tua voce, i tuoi scherzi e le nostre stupidi e rare litigate. Oggi, purtroppo, mi accorgo che sempre più ragazzi, che hanno la fortuna di avere la propria mamma a casa ad aspettarli e a preparargli un buon piatto di pasta, disprezzano ciò che loro pensano sia “scontato”, ma che in realtà non lo è.
Da quando non ti ho sentita più con me, circa tre mesi dopo che sei volata via, ho frequenti attacchi di panico e alcune volte mi viene di urlare, ma ciò che mi dà forza è, come dicevi tu, che c’è sempre qualcuno che sta peggio di noi e bisogna avere la forza di aiutarlo anche e soprattutto nelle minime cose.
Ormai è passato circa un anno e mezzo da quando mi hai dato l’ultimo bacio, e quello che arriverà sarà il secondo natale senza di te e se mi dovessero fare la proposta di rinunciare ad un giorno di vita per poterti riabbracciare soltanto un’altra volta non ci penserei due volte ad accettare. Ciò che mi ha fatto andare avanti in questo periodo infinito ma breve è solo la consapevolezza che in questo mondo soffrivi molto, vita mia, e spero che ovunque tu sia stai bene, che te lo meriti, eccome.
Per fortuna sono circondato da persone veramente stupende, e so che posso contare su di loro, soprattutto su Ciccio. Francesco è il mio pilastro fondamentale, anche se per ora non ci vediamo molto, ma ci cerchiamo sempre e sappiamo che, per certo, io ci sarò sempre per lui e viceversa. Un’altra persona fondamentale per me è la ragazza che ti raccontavo che mi piaceva, a Natale facciamo 3 mesi che stiamo insieme, te la vorrei fare conoscere, ti piacerebbe sicuramente! Lei mi ha aiutato in tantissimi momenti difficili anche solo con un suo messaggio vocale su whatsapp, è sempre riuscita a strapparmi quel sorriso.
Ultimamente ho avuto la fortuna di conoscere altre persone tanto simpatiche e amorevoli alla vita, tra questi il mio professore di religione, che ormai è diventato un mio amico fraterno che, da subito ci ha preso a cuore ed è riuscito a farmi emozionare solo usando qualche frase!
Per quanto riguarda la casa ancora siamo un po’ indietro, però piano piano stiamo realizzando il nostro sogno, ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma io non mi voglio abbattere, me lo hai insegnato tu. Mi hai insegnato a vivere la vita a pieno e sempre con il sorriso, ed io vivrò così, sorridendo, affinchè ogni mia risata permetta al tuo volto di risplendere sul mio.
Per favore vita mia, proteggici. Il tuo Bribri!»
Ph. Needpix
Giuseppe Longo