Palermo – Apprendiamo da diversi quotidiani nazionali che l’UE continua nella sua azione a questo punto “distruttiva dell’Italia” ed il suo mercato immobiliare.
Probabilmente “le menti” che governano l’Europa saranno così alte ed immense che noi comuni mortali non riusciamo a intuirne le strategie e gli obiettivi prefissati per il bene dell’Europa, ma su una cosa ormai siamo certi, il mercato immobiliare italiano fa eccessivamente gola ai fondi d’investimento immobiliari ed alla grandi società di gestione immobiliare.
Questo eccesso di interesse purtroppo cozza con l’estrema polverizzazione della proprietà immobiliare in Italia, visto che circa il 72% della sua popolazione è proprietaria di almeno una unità immobiliare, che non permette lo “sbarco” in massa delle grandi multinazionali immobiliari.
L’UE, a quanto sembrerebbe, sta mettendo in campo l’ennesima misura choc contro la nostra proprietà immobiliare diffusa, con la scusa che dobbiamo contrastare i cambiamenti climatici che, a loro parere, a questo punto, vengono causati dalla proprietà immobiliare.
Secondo questi euroburocrati, non eletti da nessuno ma imposti dai Governi delle Nazioni Europee che a sua volta sono formati da nominati delle segreterie di partito, con una scarsissima vera rappresentanza popolare, entro il 2050 tutti gli immobili dovranno avere “emissioni zero”.
Ogni Nazione aderente alla UE avrà il compito di stabilire i parametri minimi per dichiarare una unità immobiliare a “zero emissioni”.
La Commissione Europea, non paga di quanto vuole imporre in merito a queste “zero emissioni” , per dimostrare che è rappresentativa del popolo europeo, nella sua nota, pretende anche che gli Stati Europei approvino delle norme per vietare la vendita e l’affitto degli immobili che a partire dal 2027 (per gli appartamenti in condominio gli standard scatteranno invece nel 2030), non abbiano raggiunto il minimo di efficienza energetica richiesto.
Già in passato quando fu introdotta l’obbligatorietà della Certificazione Energetica APE per vendere o affittare un immobile, il Presidente di Fimaa Palermo Angelo Virga, il Segretario del Sindacato inquilini ANIA Andrea Monteleone ed il Presidente dell’Associazione proprietari CASA MIA Cetty Moscatt avevano denunciato il rischio che l’imposizione dello strumento APE, avrebbe creato nel tempo una banca dati immobiliare che poi si sarebbe rivoltata contro i piccoli proprietari.
Questa certificazione, sempre secondo Fimaa Palermo, Ania e Casa Mia, favorirà le grandi società di gestione immobiliare che, in possesso di grandi capitali, possono affrontare con tranquillità la trasformazione epocale del mercato immobiliare, e aumentare il “portafoglio” delle proprietà acquisendo quegli immobili di privati cittadini che, a causa dell’eccessiva onerosità, saranno costretti a svendere i loro beni.
La riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare pretesa dall’Europa ha costi elevatissimi, e il Governo Italiano per dare il via a questo enorme investimento, con la scusa della pandemia si è inventato l’ormai famoso Bonus Edilizio in tutte le sue declinazioni che vanno dal 110% fino al 50%.
Questo costo, sempre per allettare gli italiani inizialmente verrà sostenuto, ma solo parzialmente, dallo Stato.
Questo agire permetterà all’Italia di poter successivamente imporre il divieto di vendita e di affitto di cui parla la bozza della Direttiva Europea sull’efficienza energetica degli edifici.
La strategia truffaldina verso i piccoli proprietari immobiliari poi prevederà una via per poter vendere o affittare il proprio immobile, ma questa “possibilità” costringerà i piccoli proprietari ad impegnarsi a raggiungere la classe energetica indicata dalla direttiva Europea entro tre anni dalla stipula dell’atto di vendita o del contratto di affitto.
E’ chiaro che questa strategia non potrà mai avere il consenso dei cittadini italiani, siano essi proprietari che inquilini.
La Fimaa Palermo con il Sindacato inquilini ANIA e l’Associazione Proprietari CASA MIA denunciano l’arroganza del potere Europeo che, pur di raggiungere la loro strategia e visione del futuro, sono disponibili a calpestare ogni diritto, anche il più basilare distruggendo il concetto stesso di Stato di Diritto.
Ci auguriamo che i Governanti italiani si oppongano in maniera netta e si rendano conto di quanto sta avvenendo a discapito dei cittadini e nell’interesse delle multinazionali.
La distruzione del mercato immobiliare italiano significa la distruzione del sistema economico della nostra Nazione.
Vogliamo infine ricordare a tutti che, secondo i dati Enea, a fronte di 9,6 miliardi di lavori edili di efficientamento energetico realizzati ad oggi grazie ai Bonus con oneri ammontanti a 10,5 miliardi, siamo appena allo 0,5% del patrimonio immobiliare italiano, quindi per efficientare il rimanente 95% del patrimonio immobiliare italiano i costi saranno imputati ai proprietari, e non tutti i proprietari saranno in grado di far fronte a questo impegno economico.
Il risultato sarà che i piccoli proprietari dovranno vendere alle multinazionali immobiliari e gli inquilini dovranno accettare i canoni imposti da poche multinazionali che decideranno il mercato immobiliare ed infine i professionisti immobiliari, quali i mediatori, dovranno cambiare mestiere o diventare semplici fattorini di questa grandi aziende.