Bruxelles – La Commissione europea ha adottato la comunicazione su una politica della concorrenza consona alle nuove sfide, in cui inquadra l’importante ruolo che tale politica svolge nel percorso dell’Europa verso la ripresa, nella transizione verde e digitale e per la resilienza del mercato unico. La comunicazione sottolinea la capacità intrinseca della politica della concorrenza di adattarsi alle nuove situazioni di mercato, alle priorità politiche e alle esigenze della clientela: oggi, ad esempio, la Commissione ha adottato la sesta modifica del quadro temporaneo per gli aiuti di Stato, atto a consentire agli Stati membri di offrire sostegno mirato alle imprese durante la crisi del coronavirus. La Commissione sta inoltre rivedendo gli strumenti della politica della concorrenza per accertare che continuino tutti (concentrazioni, antitrust e controllo degli aiuti di Stato) a rispondere allo scopo per cui esistono e per integrare lo strumentario esistente.
Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva responsabile della politica della concorrenza, ha dichiarato: “Un’applicazione rigorosa della normativa in materia di concorrenza è fondamentale affinché le imprese e i consumatori possano sfruttare appieno i vantaggi del mercato unico. Offre alle imprese di tutte le dimensioni un’equa possibilità di competere; le stimola a offrire ai consumatori le soluzioni migliori e più innovative; offre ai clienti la scelta fra prodotti e servizi, contribuendo a catene di approvvigionamento affidabili e diversificate. Per questo serve, ora più che mai, una politica della concorrenza efficace, che imprima all’economia europea l’agilità e la spinta necessarie per superare le sfide che si trova ad affrontare. Al tempo stesso le norme in materia di concorrenza vantano una flessibilità intrinseca che ne permette l’adattabilità. Abbiamo adottato oggi la sesta modifica del quadro temporaneo per gli aiuti di Stato e siamo impegnati in una revisione della politica della concorrenza inedita per portata e ambizione.“
Sin dalla creazione dell’Unione europea la politica di concorrenza contribuisce a preservare e promuovere la prosperità economica dell’Unione. L’energica applicazione delle norme in materia di concorrenza giova ai consumatori e alle imprese europei e nutre il tessuto dinamico e vigoroso dell’economia europea, che si compone di imprese di tutte le dimensioni.
Oggi l’Unione europea si trova di fronte a sfide nuove: percorrere l’ardua salita verso la ripresa dopo la crisi del coronavirus e nel contempo rafforzare la resilienza delle imprese europee e metterle in condizione di guidare la duplice transizione verde e digitale. Una politica della concorrenza efficace e calibrata correttamente può contribuire al successo di quest’agenda, ai cui fini occorreranno investimenti pubblici e privati straordinari, innovazione e un mercato unico che funzioni bene.
La comunicazione espone alcuni esempi illustrativi, riepilogati di seguito.
- Per contribuire alla risposta dell’Europa alla crisi del coronavirus e sostenere la ripresa europea, la Commissione ha adottato la sesta modifica del quadro temporaneo per gli aiuti di Stato, prorogando le misure vigenti per un periodo limitato, sino a fine giugno 2022. La proroga traccia il percorso per un’eliminazione graduale delle misure legate alla crisi, evitando improvvisi e bruschi deterioramenti, e accompagna la ripresa mettendo a disposizione nuovi strumenti atti a generare e raccogliere gli investimenti privati a tal fine (per ulteriori informazioni v. qui).
- Per contribuire alla transizione verde l’imminente disciplina in materia di aiuti di Stato a favore del clima, dell’ambiente e dell’energia mira a sostenere gli sforzi dell’industria verso la decarbonizzazione, la circolarità e la biodiversità, così come una mobilità pulita o a zero emissioni e l’efficienza energetica nell’edilizia.
La Commissione intende mettere a disposizione linee guida e certezza del diritto così da instaurare una cooperazione nella ricerca di prodotti e processi di produzione più sostenibili, nell’ambito dell’aggiornamento dei regolamenti e orientamenti orizzontali di esenzione per categoria.
- Per contribuire alla transizione digitale, l’imminente disciplina in materia di aiuti di Stato per la banda larga mira a promuovere lo sviluppo delle infrastrutture digitali favorendo la diffusione e l’adozione di reti a banda larga che rispondano alle esigenze in rapida evoluzione degli utenti.
Coi nuovi orientamenti sull’applicazione dell’articolo 22 del regolamento sulle concentrazioni la Commissione ha rafforzato il controllo sulle acquisizioni potenzialmente problematiche nel settore digitale, incoraggiando gli Stati membri a sottoporle per esame le operazioni potenzialmente problematiche, anche se non raggiungono le soglie nazionali di notifica. La Commissione potrebbe così esaminare le acquisizioni di imprese innovative che presentano potenzialità concorrenziali superiori a quel che indica il fatturato, in particolare nel settore digitale.
- La Commissione continuerà a sostenere le iniziative degli Stati membri volte a definire nuovi importanti progetti di comune interesse europeo (IPCEI) coi quali colmare insieme le carenze del mercato consentendo l’innovazione pionieristica e gli investimenti infrastrutturali nelle grandi priorità verdi e digitali: idrogeno, cloud, salute, microelettronica. L’imminente comunicazione sugli aiuti di Stato per gli IPCEI ne amplierà l’apertura, favorirà la partecipazione delle PMI e preciserà i criteri per mettere in comune le risorse nazionali e unionali.
- Per contribuire alla resilienza mediante mercati aperti e competitivi, il controllo europeo delle concentrazioni continuerà a permettere alle imprese di ingrandirsi garantendo nel contempo che i mercati restino concorrenziali e le catene di approvvigionamento diversificate. La politica antitrust consente inoltre alle imprese dell’UE di unire le forze per portare avanti attività di ricerca e sviluppo, progettare, produrre e commercializzare prodotti o acquistare insieme i prodotti o servizi di cui necessitano per le loro attività.
Infine, in considerazione della situazione eccezionale dei semiconduttori, della loro importanza e della dipendenza da un numero limitato di imprese per l’approvvigionamento in un contesto geopolitico problematico, la Commissione potrebbe vagliare l’ipotesi di approvare un sostegno atto a colmare le potenziali carenze di finanziamento, in particolare per l’apertura di impianti europei nell’ecosistema dei semiconduttori – che sarebbero i primi del genere. Gli aiuti in questo senso, basati sull’articolo 107, paragrafo 3, TFUE, sarebbero subordinati a rigorose garanzie di concorrenza e dovrebbero assicurare che i benefici siano condivisi su vasta scala e senza discriminazioni in tutta l’economia europea.