Palermo – L’organizzazione poteva contare su una serie di siti on line ricadenti nell’isola di Malta ma che non potevano operare in Italia perchè privi delle regolari autorizzazioni. In questo modo hanno potuto spadroneggiare indisturbati per dedicarsi con lucroso profitto alle scommesse on line.
Per alcuni dei fermati è scattata anche l’accusa del 416 bis perchè hanno usato metodi intimidatori di stampo mafiuoso nei confronti di alcune vittime pur di raggiungere il loro scopo lucrativo.
L’operazione Game Over II
Dalle prime ore dell’alba, 150 uomini della Polizia di Stato sono impiegati nelle province di Palermo, Ragusa, Messina, Agrigento e Trapani per dare esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari e reali emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Palermo, su richiesta della “Sezione Palermo” della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura palermitana, nei confronti di 12 soggetti indagati, a vario titolo, per il reato di associazione per delinquere semplice, di illecite scommesse on line e intestazione fittizia di beni; in particolare per l’associazione a delinquere vi è la seguente incolpazione provvisoria: “per essersi associati tra loro allo scopo di procedere sul territorio nazionale ad un’attività organizzata volta ad accettare e raccogliere, anche per via telematica, scommesse di vario genere illecitamente su siti internet appartenenti a società maltesi prive di concessioni in Italia da parte dei Monopoli di Stato, reiterando reati di esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse di cui all’art. 4 c.4 bis Legge n. 401/89”, con l’aggravante, per cinque indagati, dell’art. 416 bis 1 c.p., per aver commesso il fatto avvalendosi della forza di intimidazione di cosa nostra.
Ingenti le entrate che l’organizzazione riusciva ad intascare con il giro delle scommesse on line e non si escludono altri reati induttivi che sono al vaglio delle indagini.
Mauro Di Stefano