Palermo – Il 2021 ormai è arrivato alla fine, tra un mese e mezzo saremo già nel 2022 ma la Sicilia continua ad arrancare nella palude del precariato.
Il Governo Musumeci, con un atto di coraggio, nell’approvare la legge finanziaria regionale per gli anni finanziari 2021, 2022, e 2023, ha inserito l’ormai famoso art. 36 prevedendo la stabilizzazione dei lavoratori ASU che da 24 anni vengono sfruttati dalla pubblica amministrazione e pagati con un miserabile assegno sociale di circa 590 euro.
Ma pur dando atto che il Presidente Musumeci ha voluto, per la prima volta in 24 anni di passati Governi, risolvere questa vergognosa piaga, oggi ci ritroviamo alla fine del primo anno finanziario previsto dalla Legge Regionale n. 9 del 15 aprile 2021 e non sappiamo ancora come e quando finirà lo scontro tra Regione e Stato sull’art. 36.
Il Segretario Sinalp Sicilia Andrea Monteleone invita tutti gli attori di questa assurda commedia ad assumersi le loro responsabilità e di prendere una decisione in merito all’agognata stabilizzazione degli ASU.
Non è assolutamente concepibile che il Governo Draghi tergiversi e non dia alcuna spiegazione in merito agli ASU Siciliani, ma è altrettanto inconcepibile assistere ad una Regione Siciliana che non ha il “coraggio” di affrontare il Governo Nazionale facendo valere le prerogative insite nell’Autonomia Costituzionale Siciliana.
Presidente Musumeci faccia valere il peso della Sicilia in questa Italia che sembra sempre più lontana dalle esigenze e dal senso di giustizia reclamato a gran voce da tutti noi.
Quando l’Art. 36 è stato impugnato, il Sinalp, assieme ad altre OO.SS., ha chiesto, nell’attesa che si risolva la questione delle competenze Stato/Regione, che venisse riconosciuto agli ASU in incremento orario per gratificarli, in piccolissima parte, per tutto quanto fatto in questi 24 anni di sfruttamento e ribadiamo a tutti noi che ormai tantissimi Comuni si reggono e possono erogare servizi ai cittadini, solo grazie alla presenza degli ASU negli uffici ormai svuotati di personale.
Di questa nostra richiesta ancora oggi non si ha notizia ma apprendiamo che l’Assessore Scavone ha inserito un emendamento nel Disegno di legge che razionalizzerà la parte economica della Finanziaria Regionale per poter erogare un “bonus” di circa 1.000 euro ad ogni lavoratore ASU.
Questo emendamento lo accettiamo come un primo e tangibile passo, nei confronti di tutti gli ASU, da parte del Governo Regionale.
Ma riteniamo che questo agire non debba assolutamente distogliere tutti noi dall’obiettivo principale che è e resta la Stabilizzazione, e non dovrà comunque essere sostitutivo di una integrazione oraria chiesta da più parti.
Come Sinalp Sicilia, mesi fa, abbiamo organizzato una conferenza stampa invitando il Presidente della Commissione Bilancio On. Savona, che, accettando l’invito, ha tranquillizzato i rappresentanti ASU invitati sulla reale copertura economica necessaria alla loro stabilizzazione.
La copertura economica c’è e permetterà all’intero bacino ASU di poter tranquillamente raggiungere il diritto alla pensione.
Prendendo atto di questa dichiarazione e visto che il bonus inserito nel disegno di legge proposto a favore degli ASU avrà un costo sulle casse della Regione di circa 5 milioni di euro e visto che per il 2021 la copertura economica prevista era di 10 milioni di euro, come Sinalp invitiamo il Presidente Musumeci e l’Assessore Scavone a programmare un ulteriore “bonus” di altri 1.000 euro per ogni lavoratore ASU da erogare nei primissimi mesi del 2022 utilizzando per intero la copertura economica del primo anno di stabilizzazione, venuta meno a causa dell’impugnativa dello Stato Italiano e sempre nell’attesa di dirimere la questione “competenza” tra Stato e Regione.