Pippo Scandurra (SOS Impresa): fondamentale il valore della costituzione di parte civile per ridare agli imprenditori una nuova vita
Catania – Ha preso il via nell’aula bunker del carcere Bicocca di Catania il processo “Sotto Scacco” che, tra le numerose vittime, vede Giuseppe Condorelli, socio onorario di “Sos Impresa – Rete per la Legalità”.
In tutto 78 gli imputati che si dovranno presentare davanti al Gup Luigi Barone. Andrea Bonomo e Giuseppe Sturiale, per rispondere dei reati commessi nei territori dei comuni etnei, Catania. Paternò, Belpasso.
Diverse le costituzioni di parte civile, tra cui: l’avv. Fausto Amato per “Sos Impresa Sicilia”; l’avv. Caterina Galati Rando per l’“Acis Sant’Agata di Militello”, per l’associazione A.S.A.A.E. (legata alla “Rete per la Legalità”) nella quale c’è anche l’ingegnere Colombrita, e per Giuseppe Condorelli; l’avv. Sandro Mascali per “Addiopizzo Catania”; l’avv. Salvatore Grosso per l’associazione “Alfredo Agosta”; l’Inps e il Comune di Belpasso.
Presenti in aula il vice-presidente nazionale di “Sos Impresa”, Giuseppe Scandurra, insieme al presidente di Catania, l’ing. Colombrita, il coordinatore regionale della Sicilia della “Rete per la legalità”, Pippo Foti, e diversi esponenti nazionali e regionali dell’organizzazione come Matteo Pezzino, Mauro Magnano ed Eugenio Di Francesco.
Un momento importante, quasi storico, sul fronte della lotta alla criminalità mafiosa.
«Momenti come quello che stiamo vivendo a Catania – afferma il vicepresidente nazionale, Giuseppe Scandurra – sottolineano il valore della costituzione di parte civile che vuol dire stare al fianco degli imprenditori, dal momento della denuncia sino a quando sono in grado di riprendere in mano la loro vita. Questo anche per fare in modo che la loro attività riprenda più forte e più bella di prima. E’ il valore della solidarietà che si esprime nella sua pienezza».