Monreale (PA) – Quando la scuola educa ad amare la vita: Andrea Farina ci crede.
E’ un giovane che vive la quotidianità della vita tra i banchi di una scuola che propone sani valori di crescita: l’Istituto Superiore “Filippo Parlatore” di Palermo. Andrea da mesi affronta con serenità un progetto culturale richiamante il valore della legalità e del rispetto della dignità dell’uomo. Al suo docente di religione cattolica indirizza la lettera che pubblichiamo.
«Caro Nicolò, posso tranquillamente dire che il nostro cammino è iniziato lo stesso giorno in cui Ci siamo incontrati, si esatto, perché anche senza esserci mai visti né mai parlati eravamo già in sintonia. Quel giorno sei arrivato in classe come il nostro professore di religione e onestamente non mi aspettavo che in così poco tempo mi avresti trasmesso così tante emozioni, con i tuoi discorsi hai attirato la mia attenzione fin da subito, con il tuo modo di porti e con gli argomenti che tratti. Sì perché proprio quegli argomenti dopo tutto molto sensibili, colpiscono il cuore della gente, parlare di ciò che spesso consideriamo come normale per tutti, come avere qualcuno che ti voglia bene al tuo fianco ad esempio la propria famiglia o i propri amici, uno degli argomenti che hai trattato che mi ha colpito più di tutti è stato il linguaggio della legalità, un inno all’amore alla vita, un rispetto reciproco con le altre persone, un pensiero di una bellezza unica. Vedi caro Nicolò noi giovani abbiamo delle speranze, ad esempio in un mondo che esalta la bellezza di tutti, sì perché siamo tutti bellissimi a nostro modo, delle speranze un po’ in un mondo in generale più puro, più semplice, più bello, o una speranza in qualcuno che ci accompagni nel modo più sincero possibile nel nostro cammino di vita. Sono sempre stato un ragazzo molto riservato che parla solo con le persone che conosce da tempo, eppure tu, si proprio tu, sei riuscito a farmi aprire ed a diventare un amico fraterno per me, e spero valga lo stesso per te, io un po’ come te credo fortemente in Dio in ogni sua manifestazione, un po’ come la bellezza delle infinità di cose che ci circondano, anche se penso che i ragazzi d’oggi siano un po’ lontani da Dio.
Non posso che sperare di poter continuare il nostro cammino nel migliore dei modi per provare trasmettere a tutti le emozioni così come le hai trasmesse a me… un abbraccio»
Andrea
I genitori autorizzano pubblicazione ph
Giuseppe Longo