Bltiz allo Sperone, Cgil e Centro Impastato: periferie urbane, dalla resistenza allo sviluppo

“Il piano parta dai bisogni, dai servizi e dal lavoro, metta al centro giovani e bambini. Progettare il mutamento è possibile. Non possiamo più aspettare”

Palermo – “Il grido di allarme delle periferie di Palermo non può più rimanere inascoltato. Quello che è accaduto allo Sperone è la riprova di una realtà che non si vuole vedere e si riscopre solo in occasioni come queste”.

La Cgil e il Centro di documentazione Peppino Impastato, rilanciando l’Sos partito dal territorio in seguito all’ultimo blitz antidroga allo Sperone, che ha nuovamente scoperchiato la drammatica realtà delle periferie di Palermo, intervengono per chiedere un piano che metta le “Periferie urbane al centro”. Un piano con un progetto che risponda ai bisogni della popolazione, mettendo al centro giovani e bambini, e che parta dalla rete dei servizi, come asili nido e centri di aggregazione, e dal lavoro.

La Cgil Palermo e il centro Impastato, ringraziando le forze dell’ordine per il loro lavoro, si rivolgono a istituzioni, associazioni, chiesa e a tutte le forze sane di Palermo. Per raccogliere l’eredità lasciata da padre Puglisi nel quartiere, e per evitare che il suo ricordo si riduca “a icona di pratiche devozionali” Cgil Palermo, Centro Impastato e il No mafia Memorial, propongono che nei vari quartieri, a partire da Sperone e Brancaccio, “si apra una riflessione che unisca la conoscenza della realtà e la progettazione di un mutamento possibile”.

“Gli arresti dell’altro ieri allo Sperone sono la cartina al tornasole di un territorio abbandonato a se stesso. La domanda fondamentale è ancora una volta: di cosa vive Palermo e come vive buona parte dei suoi abitanti? – dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e il presidente del centro Impastato Umberto Santino – Di fronte a un’economia legale quasi inesistente, il ricorso all’economia illegale è inevitabile, si potrebbe dire naturale. E tutte le iniziative antimafia, dalle rituali commemorazioni delle vittime di mafia, alle prediche sull’educazione alla legalità nelle scuole, ora sostituite da qualche ora dedicata all’educazione civica, non riescono a incidere sui comportamenti quotidiani. Bisogna rinnovare profondamente queste attività, a partire da una conoscenza della realtà e dalla costruzione di un progetto che risponda ai bisogni elementari di gran parte della popolazione”.

“E’ terrificante – aggiungono Ridulfo e Santino – vedere che dei bambini vengano coinvolti nello spaccio di sostanze stupefacenti ed è impressionante comprendere il giro d’affari che tale mercato ha. È evidente quindi che la presenza dello Stato deve diventare costante e in ogni ambito. È necessario rompere l’isolamento del territorio, discutere di sviluppo economico, di riqualificazione urbana, di servizi sociali e di lavoro. Al centro di questo progetto bisogna mettere i giovani, i bambini costruendo una rete di servizi che siano anche laboratori, che facciano del lavoro il presupposto di un’alternativa praticabile e di una comunità condivisa”.

La Cgil mette le sue risorse a disposizione anche attraverso i presidi rappresentanti dalle sue sedi territoriali, che erogano i servizi alla gente.

“Condividiamo il messaggio che arriva dalla preside dell’Istituto Comprensivo Sperone Pertini. Dal nostro punto di osservazione nel quartiere – dichiara Damiano Salmeri, responsabile della Camera del Lavoro dello Zen – riteniamo che non bastino più gli sforzi che il mondo della scuola sta affrontando da decenni, non basta più il lodevole lavoro delle forze dell’ordine, della chiesa, delle associazioni e delle organizzazioni sindacali. È necessario che tutte le esperienze siano messe a sistema e che le istituzioni si facciano carico di un progetto di riqualificazione urbana e sociale delle periferie della città”.

Secondo la Cgil Palermo e il centro Peppino Impastato è urgente che venga convocato un tavolo per discutere in modo organico di un ‘Piano periferie al centro’ per rimettere al centro della discussione politica il tema delle periferie urbane e sociali: “Al tavolo partecipino le forze sane della città, per far sì che il prezioso lavoro svolto da ognuno diventi parte di un progetto comune e condiviso in cui le necessarie sinergie diventino volano di sviluppo e non più di semplice resistenza”. 

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