Palermo – “Chiediamo la puntuale applicazione delle norme esistenti e diffidiamo il dipartimento della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro a non creare più ostacoli al servizio di assistenza per gli studenti disabili. Qualunque vincolo, barriera, lungaggine burocratica dev’essere superato. Il servizio deve ripartire in fretta così da garantire il diritto allo studio agli studenti disabili siciliani”. Lo affermano i deputati regionali del Movimento 5 Stelle e componenti della commissione Cultura, formazione e lavoro all’Ars, Giovanni Di Caro (vice presidente), Roberta Schillaci, Stefania Campo, Ketty Damante.
“In Commissione Cultura, formazione e lavoro, in maniera trasversale – spiegano i deputati – abbiamo annunciato una risoluzione in cui si chiede di operare seguendo i dettami delle norme: la nazionale 104/1992, le regionali 15/1991 e 24/2016, insieme alla più recente 10/2019 sul diritto allo studio. Basterebbe questo, infatti, per superare gli equivoci e la confusione generati dopo che l’assessore Scavone ha ottenuto un parere, peraltro non vincolante, del Cga sulle differenti competenze, tra Regione e Miur, in materia di assistenza di base e assistenza specialistica. In seguito a questo parere, alcuni enti locali hanno ritenuto di bloccare l’avvio del servizio di assistenza”.
“Basterebbe applicare le stesse leggi esistenti – ricordano ancora – per evitare di chiedere, com’è stato fatto, nuove certificazioni (difficili da reperire per le famiglie) e già comprese nella L. 104. Basterebbe poi trasferire effettivamente le somme a Città metropolitane e Liberi consorzi per garantire l’avvio del servizio. Ricordiamo inoltre che in una precedente commissione congiunta V-VI era stata annunciata dal dipartimento una verifica sugli enti locali che frenavano la partenza del servizio, ma ad oggi non ne conosciamo gli esiti. Forse tanta burocrazia serve a mascherare la carenza di risorse, insufficienti rispetto ai fabbisogni di questa parte della popolazione studentesca? Il dubbio resta, mentre i nostri studenti più deboli dovrebbero essere una priorità per chi governa”, concludono i deputati.