Palermo – E’ stata presentata a Villa Niscemi “La Settimana per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro a Palermo: educare alla consapevolezza della prevenzione del rischio”.
L’iniziativa, rivolta ad una platea di alcuni istituti secondari, sarà articolata con un ciclo di sessioni di lavoro pubbliche che si svolgeranno in modalità mista fino a venerdì 29 ottobre.
Le sessioni di lavoro avranno luogo, nel rispetto delle norme anticovid, sia nelle ore mattutine che pomeridiane, in presenza presso sedi comunali (Noviziato ai Crociferi ex Chiesa di San Mattia), universitarie (sala verifiche di palazzo Steri), aule magna degli Istituti Superiori cittadini Pietro Piazza e Alessandro Volta, da remoto tramite i link di collegamento indicati in locandina.
Alla presentazione dell’evento divulgativo, organizzato dall’assessorato alla Scuola e al Lavoro, in collaborazione con il Comitato Consultivo Provinciale presso la sede INAIL di Palermo, in sinergia con l’Università di Palermo e con il supporto tecnico della Sispi, hanno preso parte il sindaco, Leoluca orlando, l’assessora alla Scuola e al Lavoro, Giovanna Marano, il Prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani, il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi, Fabrizio Micari ed il Presidente del Comitato Provinciale INAIL, Gaspare Caldarella.
Le scuole coinvolte all’iniziativa sono l’I.P.S.S.E.O.A. Pietro Piazza, l’I.I.S.S. Alessandro Volta, la Fondazione I.T.S. Nuove Tecnologie della Vita Alessandro Volta e, da remoto, l’Istituto Superiore Majorana.
«Questa iniziativa – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – serve a ricordare che in ogni democrazia la sicurezza è un diritto, mentre in dittatura è una mera alternativa agli altri diritti. Il compenso, infatti, non esaurisce i diritti dei lavoratori e la sicurezza sul lavoro rappresenta un diritto sacrosanto che non può essere considerata un’alternativa, tema che va affrontato seriamente insieme a quello del femminicidio. Purtroppo su questi due fronti siamo costretti a registrare numeri da pandemia».
“Un cambio culturale” in tema di sicurezza sul lavoro è invece il punto su cui si è soffermata Giovanna Marano, assessora alla Scuola e al Lavoro. «Purtroppo verifichiamo che la fase della ripresa economica riparte considerando il lavoro come la merce più competitiva. Nella nostra visione di amministrazione comunale abbiamo messo al centro i diritti ovvero il poter lavorare dignitosamente che, inevitabilmente, si accompagna ad un vero rispetto della prevenzione del rischio e della protezione della salute senza se e senza ma».
«Abbiamo sollecitato l’applicazione di tutti gli adempimenti previsti dalla legge – ha invece commentato il prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani – ponendo l’attenzione sulla formazione al lavoro dei comitati di prevenzione e protezione fino alle prove di evacuazione. Siamo convinti che il settore della sicurezza sul lavoro è paradigmatico del modo di operare delle istituzioni e dei cittadini. Tutti noi dobbiamo far entrare nella testa dei committenti che la sicurezza è un assoluto valore e non soltanto un onere e chi investe in sicurezza va senza dubbio premiato».
«Registriamo una media di tre morti al giorno sul lavoro – sottolinea il presidente del Comitato Consultivo Provinciale dell’Inail, Gaspare Caldarella – lontana evidentemente dall’idea di non poter recarsi a lavoro mettendo in conto anche la possibilità di morire. Di pari passo registriamo un incremento delle denunce rispetto allo scorso anno, certamente imputabile all’emergenza sanitaria».
«La sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro sono tematiche alle quali l’Ateneo di Palermo pone massima attenzione anche attraverso un Corso di Studi professionalizzante dedicato proprio a questa tematica – dichiara il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, prof. Fabrizio Micari – Iniziative come questa possono educare ad una maggiore consapevolezza della prevenzione del rischio, un impegno, che oggi le Istituzioni tutte devono assumersi con azioni sinergiche e condivise per limitare il crescente numero di incidenti sui luoghi di lavoro, a cui si assiste, e talvolta causa di morte per i lavoratori, contribuendo in tal modo ad un cambiamento culturale nella totale e perentoria applicazione della normativa vigente in materia».