Agrigento – Gli studi odontoiatrici dei dottori Paolo Enzo Cammalleri, Pietro Jose Miceli, Armenio Fausto, Messina Giuseppe e Marrone Giuseppe, tutti nella provincia di Agrigento – Cattolica Eraclea, Burgio e Ribera – già accreditati con il sistema sanitario regionale, avevano presentato all’Asp di Agrigento apposita richiesta di contrattualizzazione al fine di poter erogare, dietro assegnazione del relativo budget, prestazioni per conto del S.S.R.
L’ASP di Agrigento, tuttavia, rigettava le istanze delle cinque strutture odontoiatriche, le quali, pertanto, decidevano di adire il giudice amministrativo, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, al fine di ottenere l’annullamento dei suddetti dinieghi e conseguire, per l’effetto, l’ambita contrattualizzazione.
In particolare, gli avvocati Rubino ed Impiduglia censuravano l’illegittimità della condotta posta in essere dall’Asp, rilevando come la mancata contrattualizzazione di soggetti già accreditati in ragione di una asserita possibilità di soddisfare tutto il fabbisogno assistenziale ricorrendo alle strutture già contrattualizzate – fabbisogno, in realtà, tutt’altro che soddisfatto nel territorio su cui operano gli studi odontoiatrici ricorrenti – si ponesse in palese contrasto con i principi comunitari in materia di concorrenza.
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa, conformandosi ai propri numerosi e recenti precedenti giurisprudenziali, ha accolto i ricorsi proposti dai cinque studi odontoiatrici di Cattolica Eraclea, Burgio e Ribera e, in piena adesione alle tesi difensive esposte dagli avvocati Rubino e Impiduglia, ha riaffermato come il diniego di contrattualizzazione e alla conseguente assegnazione di un budget di soggetti accreditati “viola le regole comunitarie in materia di concorrenza, precludendo l’accesso al mercato delle prestazioni sanitarie in favore del servizio sanitario pubblico” e privilegiando illegittimamente i soggetti già contrattualizzati.
Per effetto della suddetta pronuncia, dunque, l’Asp di Agrigento – condannata anche al pagamento delle spese processuali – dovrà rideterminarsi sulle istanze presentate dai titolari degli studi odontoiatrici, provvedendo, in conformità ai principi enunciati in sentenza, alle contrattualizzazioni delle cinque strutture della provincia agrigentina, le quali potranno così, finalmente, erogare prestazioni per conto del Servizio Sanitario Regionale.