Roma – Nella Dipendenza della Casina delle Civette la mostra. Alfabeti Riflessi.arte e scrittura oltre i confini26 opere, nate dalla collaborazione di artisti di differenti paesi, testimoniano la ricerca di un linguaggio comune sull’arte incisoria.
«Dal 20 ottobre 2021 al 16 gennaio 2022, promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, sotto il patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Roma, Institutum Romanum Finlandia e, Istituto culturale dell’Iran – arte e cultura della Persia e Istituto Polacco di Roma, avrà luogo nella Dipendenza della Casina delle Civette, Musei di Villa Torlonia, la mostra Alfabeti Riflessi arte e scrittura oltre i confini che presenta un lavoro corale sul tema della scrittura dove la cultura e le visioni di artisti provenienti da differenti paesi hanno potuto confrontarsi e trovare un linguaggio comune nella sperimentazione dell’arte incisoria. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura.
Le 26 opere realizzate a quattro mani racchiudono tutte una doppia identità creativa. La calligrafia araba, realizzata da Usama Saad, artista italo-egiziano, è stata utilizzata come quinta simbolica che accoglie la spiccata individualità con cui le artiste provenienti dal Bangladesh, Canada, Cina, Finlandia, Iran, Italia, Polonia, Tunisia e USA sono intervenute con proprie tecniche, stili e alfabeti diversi.
L’iniziativa testimonia quanto una comunità artistica – che accoglie al suo interno mondi diversi e una prassi artistica collaborativa – possa contribuire al superamento della paura del confronto con qualcosa di stilisticamente e umanamente diverso, e creare così una visione del fare comunicazione creativa aperta al dialogo e capace di leggere la contemporaneità.
L’esposizione, realizzata dall’Associazione Culturale Stamperia Ripa 69, a cura di Ursula Bonetti e Usama Saad, verrà corredata da una serie di attività didattiche dedicate alle diverse tecniche di arte incisoria, tra cui laboratori per bambini e per adulti».
Artisti
Usama Saad, Arianna Angelini, Luisa Baciarlini, Takoua Ben Mohamed, Monica Jahan Bose, Gianna Bentivenga, Maria Pina Bentivenga, Virginia Carbonelli, Malgorzata Chomicz, Alessia Consiglio, Susanna Doccioli, Stefania Fabrizi, Valeria Gasparrini, Bahar Hamzehpour, Lingyi Hong, Sanna Maija Laaksonen, Antonella Leoni, Laura Peres, Giorgia Pilozzi, Maria Gabriella Quercia, Anna Romanello, Caterina Tedeschini, Maria Irene Vairo, Sarah Naomi Zakaib.
Musei di Villa Torlonia – Dipendenza della Casina delle Civette, Roma, via Nomentana, 70.
Info:
Apertura al pubblico: 20 ottobre ore 12,00 – 19.00. Dal 20 ottobre 2021 al 16 gennaio 2022.
Orario: martedì – domenica ore 9.00-19.00; 24 e 31 dicembre 9.00-14.00. Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura; giorni di chiusura: lunedì, 1 gennaio.
Ingresso gratuito per i possessori della MIC Card.
In ottemperanza a quanto stabilito dal Decreto Legge del 23 luglio 2021, n. 105, l’ingresso al Museo sarà consentito esclusivamente ai soggetti muniti di Green Pass.
Info:
Susanna Doccioli e Usama Saad. TRA-VERSO, Grafiscultura: acquaforte, linoleografia e pop-up, 35,5 x 117 x 6 cm, 2020
‘La scrittura crea legami e significati duraturi. Le parole si sovrappongono, si uniscono, si svelano e ri-velano. Due linguaggi ‘lontani‘ che trovano una vicinanza al di là dell’intellegibilità delle parole, si incontrano e coesistono, trovano un’assonanza nello spazio della visione’, sono le parole che Susanna Doccioli ha scelto per parlare della sua grafiscultura in cui diverse scritture dialogano tra loro attraverso la tridimensionalità delle forme geometriche.
Il primo calligramma a forma sferica contiene, Ahora te veomàsclara (Adesso ti vedo più chiara), una poesia di Pedro Salinas pubblicata nella raccolta Il corpo, favoloso – lungo lamento (1936-38), dove il linguaggio diventa appunto spazio e si traduce in visione.
La scelta di UsamaSaad di utilizzare la lettera araba ‘ح’ (h) come prepotente estetizzazione della bellezza dell’alfabeto arabo, rimanda poi ad osservare la finestra centrale dell’opera, da cui si affacciano le parole coraniche concepite come timida citazione della cultura classica, che non va mai dimenticata.
Stefania Fabrizi e Usama Saad, AGON, acquaforte e acquatinta, 70 x 50 cm, 2020
La parola ἀγών (agon) che in greco antico indica sia la lotta che il campo di gara, forma l’italiano agonismo, ma anche agonia: cioè lotta per la vittoria, ma anche lotta per la vita contro la morte. La lotta è dunque la cifra con cui Stefania Fabrizi interviene sul tema della passione, parola che Usama Saad ha voluto qui incidere in caratteri arabi, con la tecnica dell’acquatinta, utilizzando l’argento, colore che simboleggia equilibrio e armonia, quasi a bilanciare l’antagonismo rappresentato e invitando così l’osservatore a divenire Agonoteta, cioè giudice della gara in atto.
Giuseppe Longo