Palermo – Il futuro degli operai che si occupano di antincendio e manutenzione dei boschi è una partita giocata dalla politica con un arbitro espressione della politica.
Questo agire condanna i lavoratori a subire, per il loro futuro, uno stallo che dura ormai da circa 30 anni e li relega come squadra soccombente anche se fanno bene il loro lavoro.
Ogni Presidente della Regione Siciliana che è stato eletto negli ultimi 30 anni ha messo tra le priorità del suo programma la stabilizzazione dei precari forestali, ma tale priorità ormai si è trasformata nella bugia più grande per antonomasia che un politico siciliano possa esprimere.
In Sicilia ormai non esiste persona che non ha la certezza che il proclama sulla stabilizzazione dei forestali è una solenne bugia e i politici che mentono sapendo di mentire ormai non sono più credibili.
Da diversi anni il Sinalp con i colleghi dell’Associazione Articolo 1 si battono affinchè si possa porre fine a questa vergognosa condizione di precariato e quindi al futuro negato agli ormai circa 18.000 lavoratori forestali.
La Sicilia negli anni, a causa di una politica miope e meschina, si è trasformata in un immenso contenitore di precariato di vario genere che di fatto ha abolito il diritto al lavoro, allo stipendio ed al futuro.
Questa condizione di incertezza che colpisce i forestali, come le altre innumerevoli categorie di precari siciliani, costringe i nostri concittadini ed i loro figli ad emigrare presso terre più propense a dare loro un vero futuro di tranquillità.
Con i passati Presidenti della Regione Siciliana si è dialogato su svariate proposte di stabilizzazione dei forestali ma mai si è raggiunto l’obiettivo.
Il Segretario Sinalp Sicilia Andrea Monteleone ed il Presidente di Articolo 1 Carmelo Fonte hanno più volte chiesto che si metta seriamente mano ad una vera riforma del comparto forestale eliminando una condizione di schiavitù e sudditanza che questi operai, lavoratori ed uomini subiscono da ormai troppi anni.
Oggi il Sinalp Sicilia assieme ad Articolo 1 prendono atto che finalmente esiste un Governo Regionale che ha deciso di mettere realmente mano al precariato forestale, proponendo una riforma del comparto che nel concreto aumenta il numero dei giorni di lavoro annuali trasformando i lavoratori 78ottisti e 101unisti in turni di 120 giorni l’anno, mentre per gli attuali 151unisti i giorni lavoratovi diventerebbero 180.
Riteniamo che questo aumento delle giornate di lavoro è certamente un fattore positivo per gli operai in termini di ritorno economico, ma sicuramente non risolve la piaga del precariato.
Come Sinalp ed Articolo 1 diciamo che questa modifica operativa proposta dal Governo Musumeci, al quale va sicuramente il merito di aver affrontato il trentennale problema, va verso una soluzione del precariato, ma tale non è.
Forti di questo assioma chiediamo un incontro con il Presidente Musumeci affinchè sia lui a farsi carico di imporre una soluzione in grado di eliminare una volta per tutte questo vile precariato.
Riteniamo che è fondamentale che si dia il via ad un tavolo tecnico tra INPS e Regione per discutere di un accordo di prepensionamento di tutti quei forestali che sono ormai vicini al’età della pensione.
Da dati in nostro possesso ben il 37% di questi precari ha ormai l’età per poter andare in pensione. L’accordo che si potrà raggiungere con l’INPS permetterà quindi a circa 7.000 operai di raggiungere questo obiettivo.
Inoltre, sempre da dati in nostro possesso, riteniamo che circa il 18% di essi opterà per la fuoriuscita dal bacino a fronte di una congrua indennità.
In questo modo avremo altri 3.000 lavoratori che non peserebbero più sulle tasche dei Siciliani.
Realizzando questi due interventi il bacino dei forestali si assottiglierebbe ad appena 8.000 unità che potranno essere stabilizzate a tempo pieno ed indeterminato utilizzando le economie di scala ottenute con la fuoruscita dal bacino ed il prepensionamento.
Questa nostra proposta di stabilizzazione porterà enormi benefici a tutto il territorio regionale visto che gli enti locali potrebbero fare richiesta agli assessorati al Territorio ed all’Agricoltura per l’utilizzo di questa nuova forza lavoro nella manutenzione del loro territorio e della viabilità interna regionale.
Ci rendiamo conto che non è semplice raggiungere un’intesa con l’INPS per il prepensionamento, ma dobbiamo farci forti dei precedenti che hanno permesso il prepensionamento di lavoratori in tantissimi comparti, e siamo fermamente convinti che questa è l’unica strada percorribile per ridare dignità a questi vilipesi lavoratori.
Inoltre questa soluzione interromperà l’azione giudiziaria che ormai da più parti è partita contro la Regione Siciliana che non ha saputo gestire un precariato lungo circa 30 anni e che adesso già il Tribunale di Ragusa ha sanzionato.
Questa via se verrà amplificata, e succederà se la Regione Siciliana non porrà rimedio allo sfacelo che le passate amministrazioni hanno combinato, visti i numeri in gioco, porterà al fallimento l’Ente Regione distruggendo anche quel che resta della nostra Costituzione Regionale.
Forti e convinti della bontà e della realizzabilità della nostra proposta di stabilizzazione dei forestali chiediamo di essere convocati dal governo Regionale per poterci confrontare sulle indubbie difficoltà che si materializzeranno nel corso dell’attuazione del programma proposto.