Centuripe (EN) – Inizio dei lavori di restauro dei prospetti esterni della Chiesa Madre Immacolata Concezione e della Chiesa SS. Sacramento
«Sono iniziati ufficialmente i lavori di restauro e risanamento dei prospetti esterni della chiesa dell’Immacolata Concezione di Centuripe, la più bella chiesa tardobarocca della provincia di Enna, imponente esempio di eleganza che ricorda le chiese del Val di Noto, e dell’adiacente chiesa del SS. Sacramento.
Con un cantiere grande 2743mq, diventa l’intervento pubblico più importante ed imponente che abbia interessato il centro storico del borgo negli ultimi quarant’anni.
“Un’operazione di restituzione”, cosi definita dal Sindaco Salvatore La Spina, frutto di un’intensa e prolifica collaborazione tra mondo ecclesiastico, nella persona di Don Pietro Damiano Scardilli committente dei lavori, Amministrazione Comunale, Soprintendenza e professionisti del settore.
“La comunità cristiana è come una famiglia” dice Don Pietro Damiano Scardilli ed il senso di appartenenza alla nostra famiglia parrocchiale trova la sua dimensione simbolica nella Chiesa Madre. In essa riconosciamo, da un punto di vista storico e sociale, il centro, il cuore della nostra vita spirituale. La notizia che la nostra Chiesa Madre sarà oggetto di lavori di restauro e di risanamento conservativo dei prospetti esterni non può che riempirci di gioia. In questo tempo segnato dalla crisi dovuta in gran parte all’epidemia da covid-19, questi lavori possono essere segno di speranza e di ripresa. Sento, pertanto, doveroso ringraziare tutti coloro che hanno collaborato e si adopereranno per la realizzazione del progetto di restauro. Ringrazio anche l’Amministrazione comunale per il contributo e per aver creduto nella realizzazione di ciò che sembrava impossibile soprattutto per i tempi che stiamo attraversando. Auspico che dalla esecuzione dei lavori materiali sapremo assumere il dovere di quella ricostruzione della società secondo il Vangelo, per una nuova civiltà dell’amore”.
La chiesa dell’Immacolata Concezione sorge in corrispondenza della piazza principale della città, ovvero Piazza Duomo. La sua progettazione a croce comissa divisa in tre navate costituite da cinque campate e tre absidi, risale ai primi decenni del XVII. Il prospetto principale riprende il tema della facciata a campanile, tipico della tradizione barocca siciliana. Al suo interno conserva splendidi stucchi, colonne tortili, elementi floreali, putti e, tra le altre cose, una tela dedicato ai Santi Ignazio di Loyola, Luigi e Stanislao, una lapide dedicata Gian Luigi Moncada Ruffo (1743-1827) principe di Paternò probabilmente seppellito all’interno della chiesa, il “Transito di San Giuseppe”, una bella tela di autore ignoto della metà del ‘600, una grande tela del 1643 fatta dipingere da Francesco Sutera con la Madonna del Rosario, una Madonna del Carmelo di Giacomo Portale, un Cristo ligneo seicentesco poggiato su una croce interamente rivestita di specchi, nonché i due altari in marmo policromo dedicati ai Santi Patroni Rosalia e Prospero.
Gli interventi di restauro, che interesseranno il prospetto principale, quello laterale e quello absidale, prevedono operazioni di idropulitura, rimozione meccanica dei depositi solubilizzati, disinfestazione, sigillatura, consolidamento, pittura ed intonacatura. Verranno quindi riqualificate tutte quelle zone oggi deturpate dalla presenza di vegetazione, dal degrado antropico, dall’umidità dalle crepe, dalla ruggine, dall’esfoliazione, dall’alveolizzazione e dalla disgregazione, sia sulle parti intonacate che sull’apparato lapideo.
La chiesa dell’Immacolata Concezione, infine, cambierà finalmente colore, passando dal rosa, al più uniforme, esteticamente apprezzabile tonachino a calce di tonalità beige, molto simile alle tonalità tipiche delle abitazioni centuripine.
“Con grande soddisfazione e orgoglio ho il piacere di comunicare che, dopo il ritorno della testa di Augusto, il progetto di restituzione della chiesa dell’Immacolata Concezione rappresenta un altro importante traguardo del nostro programma di rigenerazione di Centuripe.” Dice il Sindaco Salvatore La Spina, “Dopo tanti anni finalmente alla Chiesa Madre sarà restituito il suo originario splendore.
Sarà il più grande cantiere degli ultimi 40 anni nel centro storico che interesserà 2743 mq di superficie. Non è stato semplice ma alla fine ce l’abbiamo fatta, ecco perché vorrei ringraziare tutti coloro che da mesi hanno lavorato, con me, per raggiungere questo obiettivo: Don Pietro Scardilli, che ha subito compreso il progetto, lo ha sposato e lo ha sostenuto in tutti i suoi delicati passaggi; l’insostituibile Assessore Giuseppe Biondi che mi ha supportato per rendere fattibile ciò che poteva non essere realizzabile; Salvatore Mancuso, la prima persona che ha colto la mia idea e l’ha portata avanti, nonostante le difficoltà; i progettisti Giuseppe Scravaglieri, Epifanio Scravaglieri, Vito Fiorenza, Antonio Guccio, Giuseppe Risiglione, che hanno ‘donato’ al nostro paese un progetto meraviglioso; i collaboratori della progettazione Tania Laudani, Grazia Romano, Giuseppe Scagliotta; il Soprintendente Nicola Neri e i funzionari che, in modo scrupoloso, hanno vagliato il progetto ed espresso i pareri favorevoli in tempi record; Salvatore Galati della LuxescoSrl, general contractor del progetto; le imprese esecutrici Manusia Restauri Srl e Med Service Srl; gli Assessori Alice La Spina, Salvo Longo, Giuseppe Maccarrone per essere sempre al mio fianco; Nicola Romano per il supporto.
Vorrei ringraziare infine i centuripini che credono in me e a ciò che per qualcuno è ancora utopia ma che tanto utopia non è… è realtà!”
I cantieri resteranno aperti per circa tre mesi, la progettazione è stata affidata dalla Curia allo Studio Tecnico Architetti + Ingegneri Associati ed allo Studio Tecnico Associato Tecnos, entrambi centuripini. Le imprese esecutrici sono Manusia Restauri Srl e Med Service Srl. Il restauro del Duomo di centuripe è stato reso possibile grazie agli incentivi statali del Bonus Facciata la cui copertura economica del 90% è garantita dal General Contractor Luxesco spa mentre il restante 10% da un contributo comunale e da un crowdfunding popolare».
Giuseppe Longo