Palermo – “Non sono un murales”. Una frase indelebile riportata sui disegni creati dai ragazzi del quartiere Danisinni di Palermo. Come a rimarcare che la loro richiesta va ben oltre un graffito colorato, la loro richiesta è ricca di emozioni, aspettative, sogni;gli stessi sogni che appartengono a tutti i loro coetanei di oggi che sperano di realizzarsi nel mercato del lavoro prima e in una relazione di coppia dopo.
Anche a Palermo si è celebrata a manifestazione “Non sono un murales – Segni di comunità” nell’ambito della Giornata europea delle fondazioni, promossa da Acri, l’associazione che riunisce le fondazione di origine bancaria. Protagonisti i ragazzi della Comunità Educante Evoluta Zisa Danisinni che hanno realizzato un murales riproducente delle girandole colorate, “simbolo dei talenti e delle possibilità che ognuno ha dentro di sé”. Alla cerimonia di scopertura del murales hanno partecipato il vicesindaco, Fabio Giambrone, l’assessora alla Scuola, Giovanna Marano, il presidente di Fondazione Sicilia, Raffaele Bonsignore e i rappresentanti degli istituti scolastici e degli altri enti aderenti alla Comunità Educante Evoluta Zisa Danisinni.
“Danisinni – ha detto il sindaco Orlando . grazie all’impegno dei residenti, di istituzioni e società civile è uscita dal tunnel dell’isolamento. E sempre più contribuisce al cambiamento culturale della intera città. Rivolgo un particolare apprezzamento alla Fondazione Sicilia e al suo presidente Raffaele Bonsignore”.
Ed ai nuovi giovani talenti dovrebbe guardare maggiormente la politica, oggi molto distratta da altri temi ritenuti più urgenti.
Per il vicesindaco Giambrone e l’assessora Marano: “L’esperienza della comunità educante di Danisinni è una esperienza straordinariamente importante che racconta di inclusione, cura, bellezza, cooperazione ed alleanza educativa con al centro infanzia ed adolescenza. Il Centro Tau ha alimentato un percorso educativo che grazie ad -Impresa con in bambini- sta coinvolgendo scuola territorio terzo settore parrocchia e associazionismo per contrastare le povertà educative con laboratori per l’apprendimento della cittadinanza”.
Aurora Pennisi