Agrigento – La giovane praticante agrigentina R.F., aveva partecipato, presso la Corte di Appello di Palermo, all’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione legale e, avendo superato le prove scritte, la stessa veniva ammessa all’esame orale sostenuto lo scorso dicembre 2020.
Tuttavia, all’esito della prova orale, la candidata R.F. veniva ritenuta non idonea dalla Commissione esaminatrice, conseguendo un punteggio insufficiente nelle materie oggetto di esame.
Ritenendo illegittima la valutazione espressa nei propri riguardi dalla I Sottocommissione d’esame presso la Corte d’Appello di Palermo, R.F. decideva, pertanto, di impugnare – con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia – gli atti relativi al proprio giudizio di inidoneità, nonché il verbale della Seduta Plenaria della Commissione Esami Avvocato presso la medesima Corte di Appello di Palermo con il quale erano stati individuati i quesiti da sottoporre ai candidati e determinati i criteri di valutazione delle prove orali.
In particolare, venivano contestati in giudizio sia l’irregolare svolgimento della prova e la mancanza di un’effettiva motivazione del giudizio formulato, nei confronti della ricorrente, dalla Commissione d’esame, sia l’illegittima composizione della Commissione (I Sottocommissione) al momento della predisposizione, in seduta plenaria, dei criteri di valutazione e predisposizione dei quesiti da far discutere ai candidati, previo sorteggio. Segnatamente, gli avvocati G. Rubino e G. Impiduglia evidenziavano la mancata presenza, in tal sede, dei componenti di provenienza dal mondo accademico (professori universitari o ricercatori): una delle tre categorie, insieme a quelle degli avvocati e dei magistrati, previste dalla normativa di riferimento.
Il T.A.R. Palermo – Presidentessa Maria Teresa Quiligotti, Relatore Roberto Valenti – applicando l’orientamento ormai consolidato della Giurisprudenza Amministrativa invocata dalla difesa di parte ricorrente, patrocinata dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, ha accolto il ricorso, annullando i provvedimenti impugnati ed ammettendo R.F. a sostenere un nuovo esame.
Quest’ultima, per effetto della suddetta pronuncia, ha successivamente sostenuto la prova orale e, avendola superata, ha potuto definitivamente conseguire l’abilitazione alla professione di avvocato.