Roma – All’Auditorium dell’Ara Pacis presentazione del volume Raffaele de Vico architetto e paesaggista. Un “consulente artistico” per Roma.
Il volume, rende omaggio alla figura e all’opera di de Vico, architetto e progettista di giardini, personalità determinante per l’immagine urbana di Roma.
«Martedì 28 settembre, alle 17.00, l’Auditorium del Museo dell’Ara Pacis ospiterà la presentazione del volume Raffaele De Vico architetto e paesaggista. Un “consulente artistico” per Roma, Roma, Palombi Editori, 2020, a cura di Alessandro Cremona, Claudio Crescentini e Sandro Santolini.
Il volume fa parte di RomArchitettonica, collana di studi sugli architetti del Comune di Roma.
L’iniziativa è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
Frutto della sinergia con l’Archivio Capitolino e altri archivi di Roma Capitale, questo volume, cui hanno contributo esperti e studiosi, rende omaggio alla figura e all’opera di de Vico (Penne 1881 – Roma 1969) offrendo spunti di approfondimento per la conoscenza della sua attività creativa.
Architetto e progettista di giardini, de Vico fu una personalità determinate per l’immagine urbana di Roma dagli anni Venti agli anni Cinquanta del Novecento. Nel 1907 si diploma professore di disegno architettonico all’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 1915 vince il posto per “Aiutante tecnico di III classe” al Comune di Roma e contemporaneamente si aggiudica il concorso progettuale per un serbatoio d’acqua a Villa Borghese, che avrebbe successivamente realizzato (1923-25).
In questo volume viene ripercorsa la sua attività nell’Amministrazione comunale che ha segnato la storia del verde pubblico romano nella prima metà del secolo scorso.
Tra le sue progettazioni si ricordano gli interventi a Villa Borghese (per un ventennio a partire dal 1916), il Parco della Rimembranza a Villa Glori (1923-1924), i progetti per i parchi Flaminio (1924), del Colle Oppio (1926-1927), di Testaccio (1931), di Ostia Antica (1929-1930), di Santa Sabina sull’Aventino (1931), di Castel Fusano (1932-1937) e Cestio (1938). Sue sono le ideazioni dei giardini di Villa Caffarelli (1925), di Villa Fiorelli (1930-1931) e Villa Paganini (1934), del Parco degli Scipioni (1929) e del Parco Nemorense (1930), nonché quelle per i giardini dell’allora via dell’Impero e di via Alessandrina (1933) da affiancare alle esedre arboree realizzate per la sistemazione di piazza Venezia (1931), del raffinato “giardino-fontana” di Piazza Mazzini (1925-1926), fino ad arrivare al grandioso progetto del parco «dantesco» del Monte Malo (Monte Mario, 1951, non realizzato), e a quelli per i giardini dell’EUR (1955-1961).
E ancora: i progetti per il teatro all’aperto a Villa Celimontana (1926) e per l’ampliamento del Giardino Zoologico (1928), e i lavori di riorganizzazione del vivaio e delle serre di San Sisto Vecchio (1926-1927). Venticinque saggi, scaturiti da approfondite ricerche archivistiche dalle quali sono emerse documentazioni e testimonianze finora inedite, gettano nuova luce sulla figura e l’opera di de Vico sottolineandone ulteriormente le multiformi qualità professionali e le competenze operative, anche in relazione ai rapporti con il contesto culturale del suo tempo.
Il volume sarà presentato da Alberta Campitelli, Claudia Conforti e Massimo De Vico Fallani.
Introdurrà Maria Vittoria Marini Clarelli, Sovrintendente Capitolina ai Beni Culturali.
Interverranno: Lorenza Fruci, Luca Montuori, Claudio Parisi Presicce, Direttore Musei Archeologici e Storico-Artistici e co-curatore della collana di studi “RomArchitettonica”.
Auditorium del Museo dell’Ara Pacis – Via di Ripetta, 190 – Roma
Info:
Auditorium del Museo dell’Ara Pacis (28 settembre 2021, ore 17.00).
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Prenotazione obbligatoria allo 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00).
Nel rispetto delle misure di prevenzione sanitaria per l’accesso al Museo è necessario essere muniti di una delle certificazioni verdi Covid19 Green Pass (in formato digitale o cartaceo), sottoporsi alla misurazione della temperatura, che dovrà essere inferiore ai 37.5°. È obbligatorio l’uso della mascherina. All’interno del cortile del museo è necessario mantenere la distanza di sicurezza ed evitare assembramenti.
Ph. Raffaele de Vico supervisiona la costruzione della camera di fondazione del serbatoio d’acqua a Villa Borghese, 1923, stampa fotografica, Archivio Storico Capitolino.
Giuseppe Longo