Palermo – Ormai sempre con maggior insistenza si parla di riforma degli estimi catastali.
La motivazione ufficiale è che bisogna abbandonare il sistema di calcolo Catastale per vani e introdurre quello in metri quadri che certamente, in via teorica, è sicuramente più corretto rispetto all’attuale sistema.
Ma questa “esigenza” in realtà nasconde un vile tentativo dell’attuale Governo di aumentare i flussi in entrata delle imposte che già in abbondante numero ruotano attorno alla casa.
L’ennesima aggressione fiscale quindi, anche se mascherata da una esigenza tecnica.
Questo è quanto denunciano i sindacati del comparto casa con i loro rappresentanti.
Angelo Virga per FIMAA Palermo, fa’ notare che questo tentativo di imporre un ulteriore aumento fiscale sulla casa “ucciderà” la timida ripresa del mercato immobiliare.
I valori immobiliari saranno ricalcolati al rialzo vanificando la speranza ed il desiderio delle famiglie italiane di comprare una casa.
Va inoltre evidenziato che l’aumento delle rendite catastali causerà di fatto un terremoto fiscale su tutte quelle imposte collegate ai valori catastali.
Ricordiamoci che l’imposta di successione viene calcolata sulla base delle rendite catastali, come anche l’Imu e l‘Irpef sulla casa, oltre all’aumento del valore degli immobili nelle compravendite ai fini della tassa di registro e dell’Iva, e non dimentichiamo che anche il sistema di calcolo dell’ISEE si basa, per la parte riguardante il patrimonio immobiliare, sui valori immobiliari catastali, quindi le famiglie si troveranno, per legge, improvvisamente più ricche e dovranno rinunciare a tutti o a parte di quegli aiuti, compresi nel welfare nazionale, e calcolati con il sistema Isee.
Anche Andrea Monteleone Segretario Nazionale del Sindacato inquilini ANIA denuncia questo maldestro tentativo di raccattare soldi per probabilmente mantenere l’esagerata ed autoreferenziata macchina burocratica di uno Stato che sa solo imporre sacrifici ai suoi cittadini senza mai battersi per un suo vero sviluppo sociale ed economico.
Questo aumento mascherato che, da calcoli effettuati dal Centro Studi Ania, sarà da un minimo del 190% e fino ad oltre il 350% rispetto a quanto proprietari ed inquilini pagano attualmente, causerà anche una impennata dei valori di locazione, costringendo tantissime famiglie ad abbandonare l’alloggio o peggio a non pagare più il canone di locazione.
Questa difficoltà colpirà in pieno gli inquilini e causerà un incremento delle “liti” tra locatori e conduttori, innescando una crisi sociale di difficilissima soluzione visto che il Governo non ha previsto alcun correttivo per impedirne questa crisi.
Cetty Moscatt Presidente Nazionale del Sindacato Proprietari CASA MIA fa presente che già alcuni anni fa il Catasto ha avuto un aumento delle rendite con la riforma del 1989 voluta allora dal Governo Prodi.
Mentre le rendite catastali sono state aumentate mediamente del 5%, ma con punte anche del 10% con interventi normativi tra il 1996 ed il 1997.
Non soddisfatti di quanto già aumentato, il Governo Monti nel 2011 decide, d’imperio, di aumentare di circa 60%/70% le aliquote catastali, introducendo anche l’IMU.
Ma siccome aggredire il bene per eccellenza degli italiani è semplice e di facile soluzione, anche il Governo Renzi, ha da un lato tolto l’Imu sulla prima casa per come da più parti si chiedeva da tempo, ma ha contestualmente inserito la riforma del catasto nella delega fiscale del 2014 e per fare digerire agli italiani queste batoste fiscali si inventò una frase ad effetto; “invarianza di gettito”, usata esclusivamente per tranquillizzare gli italiani, convinti che tutte queste “modifiche” erano necessarie solo per razionalizzare il sistema catastale e non per aggredire, con ulteriori aumenti fiscali, le tasche degli italiani.
La clausola “ad invarianza di gettito” è rimasta una pia illusione, una chimera buona solo a prendere in giro per l’ennesima volta gli italiani.
La FIMAA Palermo, L’ANIA e CASA MIA denunciano questo aberrante sopruso dell’attuale Governo Nazionale che, ammantando l’azione truffaldina con un bisogno di razionalizzazione ed equità fiscale del sistema Catasto, porterà all’ennesima aggressione fiscale con relativo furto di ulteriore denaro dalle tasche dei cittadini italiani.
Invitiamo chi ci governa, se veramente hanno a cuore il bene della Nazione e dei suoi cittadini, di dedicare i loro sforzi di razionalizzazione delle entrate verso le multinazionali, verso i colossi della vendita on line ed il sistema bancario che pagano al fisco italiano cifre veramente irrisorie rispetto a quanto riescono a fatturare nel territorio nazionale.
Se questi colossi pagassero almeno il 50% delle imposte che vengono caricate ai semplici cittadini, gli italiani sarebbero tra i popoli più ricchi al mondo, altro che evasione fiscale dello scontrino del caffè al bar.