Chiaramonte Gulfi (Rg) – È stata inaugurata l’opera scultorea “Manifesto Principio” donata alla città dall’industriale Giovanni Leonardo Damigella. La scultura (alta 1,70 mt, del peso di tre tonnellate), realizzata dall’artista milanese Elena Mutinelli, è stata posizionata su un piedistallo all’interno della villa comunale di Chiaramonte Gulfi.
Il sindaco Sebastiano Gurrieri ha conferito a Damigella la cittadinanza onoraria. «La città di Chiaramonte – si legge nella pergamena – nel riconoscere la sua capacità di produrre ricchezza e occupazione, di maturare sogni comuni e costruire condizioni per realizzarle, La ringrazia per il suo costante impegno nel migliorare il territorio e le conferisce l’onorificenza di Cittadino Onorario”. Gurrieri ha ricordato i tanti interventi per la città ed il territorio, gli interventi a favore di edifici di culto, per la cultura, l’avvio del laboratorio di artigianato “Pietrangolare” per dare lavoro a disabili e che realizzeranno alcune opere per il comune. «Il dono di un’opera d’arte non è un fatto che si verifica spesso in Sicilia. Damigella condivide con noi il progetto di miglioramento della città con contributi concreti. Merita questo riconoscimento».
Damigella ha raccontato come si è giunti alla realizzazione dell’opera, il contatto con l’artista attraverso Vittorio Sgarbi e la sua decisione di donarla alla città perché tutti ne possano beneficiare e godere. Ha ricordato il progetto condiviso con il primo cittadino. «Con il sindaco abbiamo parlato dei piccoli comuni che si spopolano, che perdono attrattiva, ma che possono diventare meta turistica e tornare a vivere se valorizzano ciò che hanno di più bello: Chiaramonte deve offrire ordine, pulizia, eleganza, bellezza per rendere piacevole il soggiorno. Questo è il progetto dell’amministrazione comunale che io condivido. E cerco di dare il mio contributo».
Per l’inaugurazione dell’opera era presente anche l’assessore alla Cultura, Cristina Terlato, la scultrice Elena Mutinelli, il critico d’arte Andrea Guastella. Terlato ha consegnato una targa ad Elena Mutinelli, «un’artista che attraverso la fisicità marmorea delle sue opere fa intuire verità profonde e il senso della vita».
Andrea Guastella ha sottolineato «la sinergia incredibile tra impresa e arte», rimarcando «il rapporto di circolarità, il rapporto positivo tra i cittadini e gli esponenti più in vista della società che si fanno carico della realizzazione di opere d’arte che restano». Questo è il ruolo dei “mecenati”. Ha illustrato brevemente l’opera che si ispira alla Deposizione dalla Croce, sottolineando come in quel momento di morte, in quel groviglio di corpi che sostengono la figura di Cristo, c’è il seme della vita, il “Principio” della vita, che l’opera vuole esprimere. «Secondo me Elena parla con i blocchi di marmo – ha aggiunto – la pietra sembra morta, fredda, ma quando entra in contatto con la forza creativa diventa “vita”, come il seme gettato in terra che genera vita».
Elena Mutinelli ha spiegato: «La scultura è stata accompagnata nella sua realizzazione, fin dal primo momento, da Damigella, che ha accolto e sostenuto il progetto. È stata un’esperienza fantastica. Mi auguro che altri artisti abbiano al loro fianco dei mecenati che permettano di lavorare con piena libertà e di produrre opere». E riguardo alla scultura aggiunge: «L’intreccio dei corpi attorno al Cristo morente richiama la circolarità della vita. Nel dolore scolpito nel volto emaciato del Cristo morto c’è l’abbandono alla serenità di una nuova prospettiva di rinascita. È la vita che rinasce e che continua».
Prima di approdare a Chiaramonte Gulfi, l’opera “Manifesto Principio” è stata esposta, dal 20 giugno al 31 agosto, alla Pinacoteca civica di Volterra, alla mostra istituzionale “Rubeus et Alii” per il cinquecentenario della “Deposizione” del Rosso Fiorentino, organizzata da Etra Studio Tommasi e curata da Antonio Natali ed Elisa Gradi. Essa, infatti, si ispira al capolavoro dell’artista di Firenze (Giovanni Battista di Jacopo).
La serata, presentata dalla giornalista Caterina Gurrieri, è stata accompagnata dal “Quartetto Catanese”, diretto dal maestro Fabio Raciti. È composto da Simone Molino (violino), Alessandro Longo (violoncello), Anna Maria Calì (pianoforte), Marzia Catania (soprano).