Palermo – “Vigilare sulla sicurezza sul lavoro delle aziende artigiane. Un settore che sfugge ai controlli, con moltissime aziende in nero e in grigio dove spesso le misure e i dispositivi di sicurezza vengono elusi”.
A denunciarlo è la Flai Cgil Palermo, che interviene chiedere l’applicazione dei protocolli di sicurezza nelle aziende del settore artigianale. Una richiesta reiterata in seguito all’ultimo incidente sul lavoro a Palermo, nella sede di un laboratorio di produzione di dolci e biscotti di via Agnetta, nel quartiere Villagrazia, dove ieri un lavoratore di 28 anni è rimasto con la mano intrappolata all’interno della “sfogliatrice” per la produzione delle cialde dei cannoli siciliani. Sul posto, oltre all’ambulanza e alle forze dell’ordine, sono intervenuti anche i tecnici dello Spresal Asp, specializzati nel servizio di sicurezza sui posti di lavoro.
“Un incidente grave, che poteva avere anche ripercussioni peggiori – dichiarano il segretario generale Flai Cgil Dario Fazzese e Valentina Pantanella, di Flai Cgil Palermo – Esprimiamo innanzitutto solidarietà al lavoratore. Questo ennesimo infortunio ci ricorda molto le circostanze della tragedia di Luana D’Orazio, operaia di un’azienda tessile di Prato, morta dopo essere stata agganciata da una staffa del macchinario di tessitura e trascinata all’interno dell’orditoio. E cinque giorni fa, a Gravina di Puglia, un operaio di un’azienda artigiana ha perso la vita schiacciato da un carico di laterizi”.
La Flai da anni continua a chiedere che vengano intensificati i controlli nel settore. “Gli incidenti, anche mortali, continuano ad aumentare. E sono purtroppo ancora pochissimi i protocolli sulla sicurezza che si riescono a siglare con le ditte artigiane. Tante volte, come categorie, chiediamo incontri ma le aziende di norma sono restìe – aggiungono Fazzese e Pantanella – Noi non smettiamo ogni giorno di denunciare la mancanza di protocolli di sicurezza e la mancanza di controlli. Sono tantissime le aziende con personale in nero o in grigio in provincia di Palermo e se non vengono applicati i contratti di lavoro figuriamoci quelli sulla sicurezza nell’ambiente di lavoro. I macchinari in uso alle aziende sono dotati di dispositivi di sicurezza che fanno andare in blocco la macchina, impedendo l’ingresso di corpi estranei e assicurando la protezione dei lavoratori. Se i meccanismo vengono alterati e le macchine funzionano senza le barriere di sicurezza, diventano più veloci. Ma non si può rischiare sulla pelle dei lavoratori”.
“Da anni – proseguono Dario Fazzese e Valentina Pantanella- denunciamo la mancanza di personale all’Ispettorato del lavoro. A tutti gli organismi preposti alla sicurezza chiediamo di intensificare i controlli e la vigilanza per poter garantire la sicurezza dei lavoratori. E ai lavoratori, che si sentono senza adeguate tutele, chiediamo invece di rivolgersi al sindacato per chiedere il rispetto dei propri diritti e della dignità di lavoratori”.